Galleria

Antiopella cristata

Questo mollusco nudibranco, precedentemente noto come Janolus cristatus, rappresenta un affascinante e colorato organismo bentonico che vive tra le alghe fino a circa 40 m di profondità. Non è semplice scovarlo sul fondale a causa delle dimensioni ridotte: può raggiungere massimo i 7 cm. A rendere questo mollusco privo di conchiglia più visibile è la sua colorazione traslucida, che presenta tonalità dal bianco al bluastro. Il corpo è coperto da numerose strutture filamentose chiamate cerata, che sono di colore bianco o azzurro con punte dorate o gialle brillanti: queste strutture conferiscono all’organismo un aspetto “soffice” e cristallino, simile a un cespuglio di piccole antenne. Nella parte anteriore del corpo dell’animale sono situati i due principali organi sensoriali, i rinofori, che ricordano due piccole antenne: questi organelli permettono all’animale di saggiare l’ambiente circostante, per la ricerca di cibo e di individui conspecifici. Si nutre principalmente di idroidi o altri piccoli organismi coloniali che colonizzano i substrati rocciosi: per alimentarsi utilizza la radula, una sorta di lingua dentata, che gli permette di raschiare la superficie delle sue prede.

Astrospartus mediterraneus

Noto come stella gorgone mediterranea, è una specie di ofiura (un gruppo di echinodermi) che vive nel Mar Mediterraneo. Questo organismo presenta un aspetto caratteristico, con lunghe braccia ramificate e flessibili che possono raggiungere diversi metri di lunghezza. Queste braccia si muovono liberamente e possono assumere forme intricate, simili a una rete. La colorazione varia dal beige al giallo, fino al marrone chiaro. Si rinviene su fondali rocciosi tra i 30 e i 300 metri o in zone dove può aggrapparsi a coralli e altre strutture elevate; predilige ambienti con correnti moderate, che trasportano il plancton di cui si nutre. E’ infatti una specie filtratrice che si nutre di particelle di plancton e materiale organico sospeso nell’acqua: i suoi bracci catturano le particelle che vengono poi convogliate verso la bocca, situata al centro del corpo

Epinephelus marginatus

La cernia bruna è un pesce osseo appartenente alla famiglia dei Serranidi, caratterizzato da un corpo robusto e massiccio, con una testa grande e una bocca ampia dotata di denti affilati. La colorazione varia dal marrone al grigio scuro, con macchie più chiare distribuite lungo il corpo. Può raggiungere dimensioni considerevoli, fino a 150 cm di lunghezza e oltre 60 kg di peso. Vive in fondali rocciosi, grotte e anfratti sottomarini costituiscono tane perfette per la cernia, generalmente a profondità che vanno dai 20 ai 200 metri. Si nutre di una grande varietà di prede, tra cui pesci, cefalopodi (come i polpi) e crostacei, che caccia principalmente nelle ore notturne. La cernia bruna è una specie ermafrodita sequenziale proteroginica, il che significa che nasce come femmina e, in seguito, molti individui cambiano sesso diventando maschi. Questo avviene generalmente quando l’individuo raggiunge una certa dimensione e maturità: si tratta di una strategia vincente per massimizzare l’efficienza riproduttiva e per la competizione. La cernia bruna è un organismo territoriale: i maschi dominanti spesso difendono territori per attrarre più femmine. Solo gli individui più grandi e forti possono assumere questo ruolo con successo. Cambiare sesso una volta raggiunte dimensioni maggiori permette agli individui di entrare in competizione per diventare il maschio dominante di un’area.

Eunicella cavolini

La gorgonia gialla è un organismo coloniale appartenente alla classe degli ottocoralli: i polipi delle specie appartenenti a questa classe sono dotati di 8 braccia pinnate. Eunicella cavolini ha una struttura ramificata che ricorda un ventaglio: le colonie, che raggiungono fino a 50 cm di altezza, presentano un colore giallo e sono dotate di ramificazioni sottili. Questa gorgonia vive su fondali rocciosi, a profondità comprese tra i 10 e i 200 metri, preferibilmente su substrati verticali o in zone dove le correnti marine sono moderate o forti, poiché si nutre di particelle sospese nell’acqua. Si nutre filtrando il plancton e le particelle organiche che si trovano in sospensione nell’acqua per mezzo dei piccoli polipi che catturano queste particelle e le ingeriscono. La gorgonia gialla può formare dense foreste e fornisce un habitat fondamentale per molte specie marine, come piccoli pesci, invertebrati e crostacei, che trovano rifugio tra i suoi rami.

Eunicella singularis

Conosciuta come gorgonia bianca, si distingue dalla congenerica E. cavolini per la sua colorazione chiara e le sue caratteristiche ecologiche uniche. La struttura ricorda quella di un candelabro con numerosi ramificazioni; la colorazione è tipicamente bianca o leggermente crema, con un aspetto opaco che la distingue dalle altre gorgonie più colorate. Può raggiungere un’altezza di circa 50 cm. Colonizza i fondali rocciosi pianeggianti e poco inclinati in zone con correnti moderate: rispetto alle altre gorgonie mediterranee predilige zone con buone condizioni di illuminazione perché presenta alghe unicellulari simbiotiche che forniscono un notevole contributo alla dieta dell’organismo. Tuttavia, i polipi di queste colonie non posso ottenere il nutrimento di cui hanno bisogno dalle sole alghe simbiotiche, ma catturano anche plancton e le particelle organiche sospese nell’acqua.

Muraena helena

Muraena helena (denominata murena mediterranea) è una specie di pesce osseo appartenente alla famiglia Muraenidae: non è una specie esclusiva del Mar Mediterraneo, ma è presente anche nell’Oceano Atlantico orientale, dalle coste del Portogallo fino a quelle dell’Africa occidentale. Semplice da identificare per via del corpo allungato e serpentino, privo di pinne pettorali e ventrali, che può raggiungere una lunghezza di 1,5 metri, e per la colorazione che varia dal marrone scuro al nero, con macchie giallastre o dorate che formano un disegno reticolato molto peculiare. La colorazione del suo corpo la rende perfettamente mimetica negli ambienti rocciosi dominati dalle alghe. La murena si nasconde tra le rocce e le fenditure durante il giorno, per poi uscire di notte a caccia di di pesci, crostacei e cefalopodi, che cattura con agguati rapidi e letali.

Octopus vulgaris

Il polpo comune è tra le specie di cefalopodi più conosciute, pescate e studiate al mondo. Il corpo molle, privo di strutture ossee, gli conferisce una grande flessibilità tratto distintivo per i movimenti negli angusti spazi tra le rocce che colonizza. Può arrivare a circa un metro di lunghezza totale ed un peso superiore ai 5 kg. La pelle è dotata di cromatofori, cellule che permettono cambiamenti rapidi di colore, utilizzati sia per la comunicazione che per il mimetismo. Solitamente, il colore del polpo varia dal grigio al marrone, ma può cambiare rapidamente in risposta all’ambiente o alle emozioni. Il polpo è dotato di otto tentacoli equipaggiati con due file di ventose: queste appendici permettono di cacciare, afferrare prede, manipolare oggetti e spostarsi sui fondali. L’apertura boccale è dotata di un robusto becco chitinoso che gli serve per frantumare i gusci delle prede: è un cacciatore opportunista, che si nutre di crostacei, pesci, molluschi e altri piccoli invertebrati. Il polpo comune ha una vita relativamente breve, che varia da 1 a 2 anni. Durante il periodo riproduttivo, il maschio utilizza un tentacolo modificato chiamato ectocotile per trasferire uno spermatoforo (pacchetto di spermatozoi) alla femmina. Dopo la fecondazione, la femmina depone le uova in gruppi su rocce o superfici dure. Durante il periodo di incubazione, che può durare diverse settimane, la femmina sorveglia e ossigena le uova, smettendo di nutrirsi e spesso morendo dopo la schiusa. Il polpo è considerato uno degli invertebrati più intelligenti. Ha dimostrato capacità di apprendimento, memoria a breve e lungo termine, e una sorprendente abilità nell’interazione con l’ambiente.

Paramuricea clavata

La gorgonia rossa è, insieme ad Eunicella cavolini ed E. singularis, costituisce una delle specie di ottocorallo maggiormente diffusa sui fondali costieri del mediterraneo. Le colonie assomigliano a grandi ventagli ramificati con rami di colore rosso vivo o violaceo, e possono raggiungere anche 1 metro di altezza. La colonia è sostenuta da uno scheletro proteico composto da una sostanza chiamata gorgonina, la quale garantisce rigidità e al contempo flessibilità, proprietà utili per far fronte alle forti correnti tipiche degli ambienti che colonizza la specie. Questa specie predilige fondali rocciosi a profondità comprese tra 20 e 200 metri. Come le “cugine” del genere Eunicella, P. clavata è un organismo sospensivoro che si nutre catturando particelle di plancton e materia organica sospesa nell’acqua grazie ai suoi polipi, che estendono i tentacoli per catturare il cibo portato dalle correnti. Ogni colonia è composta da migliaia di polipi individuali, che lavorano insieme per nutrire l’intera struttura. Questa specie è in grado di formare dense foreste con decine di colonie per m2 di fondale.

Phycis phycis

La musdea è un pesce appartenente alla famiglia Phycidae: si tratta di ua specie di grande rilevanza ecologica ed economica perché di grande interesse commerciale sia per la piccola pesca artigianale che per la pesca a strascico. Il corpo è allungato e leggermente compresso lateralmente, con una testa grande e robusta: sotto il mento è presente un vistoso barbiglio che la musdea utilizza per saggiare il fondale e catturare le prede che vivono nel fondale. La musdea vive a stretto contatto con il fondale: si rinviene in zone rocciose e sabbiose a profondità comprese tra i 20 ed i 600 metri, e frequentemente in grotte, fessure o in prossimità di rocce durante il giorno, per poi uscire di notte a caccia di prede. E’ infatti un predatore attivo principalmente di notte, momento in cui utilizza il suo barbiglio sensoriale per individuare prede nascoste nel substrato e si sposta con movimenti lenti ma precisi lungo il fondale, grazie alla sua capacità di nuotare vicino al fondo.

Posidonia oceanica

La Posidonia è una pianta endemica del Mar Mediterraneo, ovvero è presente esclusivamente nel mare nostrum: si tratta di una delle specie più importanti per l’ecosistema marino mediterraneo, poiché forma estese praterie sottomarine che svolgono un ruolo cruciale per la biodiversità, la protezione delle coste e il ciclo dei nutrienti. Posidonia oceanica è una fanerogama marina (una pianta con fiori), simile nell’aspetto alle piante terrestri. Le radici ancorano saldamente la pianta e permettono ai rizomi di svilupparsi su substrato roccioso o sabbioso. Dai rizomi si originano i fasci fogliari, che portano un numero variabile di foglie nastriformi, lunghe fino a 1 m. Le foglie vengono rinnovate ciclicamente: la pianta le perde in autunno e in inverno, ma non si presenta mai del tutto priva di foglie! L’accrescimento della pianta è estremamente lento: si stima che i rizomi crescano ad un ritmo di circa 1 cm/anno. Seppur infrequentemente, la Posidonia può fiorire: le infiorescenze possono svilupparsi in autunno. L’impollinazione avviene attraverso le correnti marine. I frutti, chiamate “olive di mare” a causa della somiglianza con olive verdi galleggiano nell’acqua e, giunti a maturazione, rilasciano il seme che si deposita sul fondo del mare. Una peculiarità della P. oceanica è quella della formazioni di matte, ovvero una struttura di costituita da sedimento compattato e un fitto intreccio di detrito proveniente dalla pianta e dagli organismi che popolano la prateria: rizomi, radici, sabbia, detrito e foglie in decomposizione sono i principali costituenti della matte. Questa formazione, molto simile al suolo che si sviluppa in ambienti terristi. Purtroppo, le crescenti minacce legate all’attività umana mettono a rischio le sue praterie, rendendo necessarie azioni di conservazione urgenti e mirate per garantire la sua sopravvivenza e quella degli ecosistemi associati.

Sarpa salpa

La salpa appartiene alla famiglia Sparidae, la stessa del sarago, del dentice e dell’orata. E’ una specie facilmente distinguibile grazie alle 10-12 strisce dorate longitudinali che percorrono il corpo dell’animale. Raggiunge una lunghezza media di 20-30 cm e raramente supera i 1,5 kg di peso. E’ un pesce di acque costiere poco profonde, si rinviene generalmente tra 5 e 20 metri di profondità, dove spesso forma banchi di numerosi individui in presenza di fondali rocciosi, praterie di Posidonia oceanica e aree ricche di alghe. La salpa è uno dei pochi pesci mediterranei con una dieta prevalentemente erbivora. Si nutre principalmente di alghe e piante marine, come le praterie di Posidonia e altre fanerogame marine. Questo tipo di alimentazione le conferisce un ruolo ecologico importante, poiché aiuta a controllare la crescita delle alghe e contribuisce al mantenimento degli ecosistemi marini. La salpa è una specie ermafrodita proterandrica, il che significa che nasce inizialmente come maschio e, con il passare degli anni, cambia sesso diventando femmina. La salpa rappresenta una risorsa della pesca sin dai tempi dei romani, e fin dall’antichità il consumo della sua carne (in particolare la testa e le interiora) può causare allucinazioni per la presenza di alcune tossine contenute nelle alghe di cui il pesce si nutre. Tuttavia, tali episodi sono rari e non sempre associati al consumo di salpe.

Savalia savaglia

Sebbene sia comunemente conosciuto come falso corallo nero, la parte visibile della colonia è di solito di colore giallo acceso o dorato, mentre il nome si riferisce al colore scuro dello scheletro interno proteico. La specie appartiene al gruppo degli esacoralli, i cui polipi sono piccoli e hanno tentacoli disposti attorno alla bocca in numero di 6 o multipli di 6. E’ una specie che si accrescwe attorno a strutture scheletriche dure, spesso sfruttando quasi parassiticamente le grandi colonie di Paramuricea clavata. Colonizza fondali rocciosi a profondità comprese tra 30 e 200 metri, in ambiente di parete rocciosa o canyon sottomoarini. Savalia savaglia si nutre catturando piccoli organismi planctonici e particelle organiche sospese nell’acqua estendendo i tentacoli dei polipi. La crescita di questo organismo coloniale è estremamente lenta, con tassi annuali di pochi millimetri: si stima che alcune tra le colonie studiate possano avere centinaia, se non migliaia, di anni, il che la rende una delle specie marine più longeve conosciute.

Sciaena umbra

La corvina presenta un corpo alto e compresso con un muso breve e arrotondato con la bocca rivolta verso il basso. La colorazione corporea è grigio-bruna con riflessi bronzei e margini delle pinne dorsali e caudale verdi. Può arrivare a una lunghezza di 50 cm e fino ai 4 kg di peso. E’ un pesce affascinante, elegante, dai movimenti sinuosi, che vive generalmente tra 5 e 60 m di profondità: l’habitat ideale è rappresentato dai fondali rocciosi costieri articolati, meglio se in vicinanza di praterie di Posidonia oceanica. È una specie gregaria e sedentaria che ama formare gruppi numerosi d’individui circa della stessa taglia, che sostano in prossimità di grotte e spacchi dalla morfologia spesso non troppo articolata. Non è raro osservare i giovani individui danzare mollemente davanti alle aperture della tana, mentre gli esemplari adulti li osservano dall’interno come severi genitori. La specie presenta abitudini crepuscolari e notturne, infatti proprio in corrispondenza del tramonto, si allontana dalla sua dimora per cibarsi di molluschi, crostacei e vermi. Durante la riproduzione, i maschi sono soliti produrre suoni cadenzati mediante muscoli agenti su un particolare organo, la vescica natatoria.

Antiopella cristata

Questo mollusco nudibranco, precedentemente noto come Janolus cristatus, rappresenta un affascinante e colorato organismo bentonico che vive tra le alghe fino a circa 40 m di profondità. Non è semplice scovarlo sul fondale a causa delle dimensioni ridotte: può raggiungere massimo i 7 cm. A rendere questo mollusco privo di conchiglia più visibile è la sua colorazione traslucida, che presenta tonalità dal bianco al bluastro. Il corpo è coperto da numerose strutture filamentose chiamate cerata, che sono di colore bianco o azzurro con punte dorate o gialle brillanti: queste strutture conferiscono all’organismo un aspetto “soffice” e cristallino, simile a un cespuglio di piccole antenne. Nella parte anteriore del corpo dell’animale sono situati i due principali organi sensoriali, i rinofori, che ricordano due piccole antenne: questi organelli permettono all’animale di saggiare l’ambiente circostante, per la ricerca di cibo e di individui conspecifici. Si nutre principalmente di idroidi o altri piccoli organismi coloniali che colonizzano i substrati rocciosi: per alimentarsi utilizza la radula, una sorta di lingua dentata, che gli permette di raschiare la superficie delle sue prede.

Astrospartus mediterraneus

Noto come stella gorgone mediterranea, è una specie di ofiura (un gruppo di echinodermi) che vive nel Mar Mediterraneo. Questo organismo presenta un aspetto caratteristico, con lunghe braccia ramificate e flessibili che possono raggiungere diversi metri di lunghezza. Queste braccia si muovono liberamente e possono assumere forme intricate, simili a una rete. La colorazione varia dal beige al giallo, fino al marrone chiaro. Si rinviene su fondali rocciosi tra i 30 e i 300 metri o in zone dove può aggrapparsi a coralli e altre strutture elevate; predilige ambienti con correnti moderate, che trasportano il plancton di cui si nutre. E’ infatti una specie filtratrice che si nutre di particelle di plancton e materiale organico sospeso nell’acqua: i suoi bracci catturano le particelle che vengono poi convogliate verso la bocca, situata al centro del corpo

Epinephelus marginatus

La cernia bruna è un pesce osseo appartenente alla famiglia dei Serranidi, caratterizzato da un corpo robusto e massiccio, con una testa grande e una bocca ampia dotata di denti affilati. La colorazione varia dal marrone al grigio scuro, con macchie più chiare distribuite lungo il corpo. Può raggiungere dimensioni considerevoli, fino a 150 cm di lunghezza e oltre 60 kg di peso. Vive in fondali rocciosi, grotte e anfratti sottomarini costituiscono tane perfette per la cernia, generalmente a profondità che vanno dai 20 ai 200 metri. Si nutre di una grande varietà di prede, tra cui pesci, cefalopodi (come i polpi) e crostacei, che caccia principalmente nelle ore notturne. La cernia bruna è una specie ermafrodita sequenziale proteroginica, il che significa che nasce come femmina e, in seguito, molti individui cambiano sesso diventando maschi. Questo avviene generalmente quando l’individuo raggiunge una certa dimensione e maturità: si tratta di una strategia vincente per massimizzare l’efficienza riproduttiva e per la competizione. La cernia bruna è un organismo territoriale: i maschi dominanti spesso difendono territori per attrarre più femmine. Solo gli individui più grandi e forti possono assumere questo ruolo con successo. Cambiare sesso una volta raggiunte dimensioni maggiori permette agli individui di entrare in competizione per diventare il maschio dominante di un’area.

Eunicella cavolini

La gorgonia gialla è un organismo coloniale appartenente alla classe degli ottocoralli: i polipi delle specie appartenenti a questa classe sono dotati di 8 braccia pinnate. Eunicella cavolini ha una struttura ramificata che ricorda un ventaglio: le colonie, che raggiungono fino a 50 cm di altezza, presentano un colore giallo e sono dotate di ramificazioni sottili. Questa gorgonia vive su fondali rocciosi, a profondità comprese tra i 10 e i 200 metri, preferibilmente su substrati verticali o in zone dove le correnti marine sono moderate o forti, poiché si nutre di particelle sospese nell’acqua. Si nutre filtrando il plancton e le particelle organiche che si trovano in sospensione nell’acqua per mezzo dei piccoli polipi che catturano queste particelle e le ingeriscono. La gorgonia gialla può formare dense foreste e fornisce un habitat fondamentale per molte specie marine, come piccoli pesci, invertebrati e crostacei, che trovano rifugio tra i suoi rami.

Eunicella singularis

Conosciuta come gorgonia bianca, si distingue dalla congenerica E. cavolini per la sua colorazione chiara e le sue caratteristiche ecologiche uniche. La struttura ricorda quella di un candelabro con numerosi ramificazioni; la colorazione è tipicamente bianca o leggermente crema, con un aspetto opaco che la distingue dalle altre gorgonie più colorate. Può raggiungere un’altezza di circa 50 cm. Colonizza i fondali rocciosi pianeggianti e poco inclinati in zone con correnti moderate: rispetto alle altre gorgonie mediterranee predilige zone con buone condizioni di illuminazione perché presenta alghe unicellulari simbiotiche che forniscono un notevole contributo alla dieta dell’organismo. Tuttavia, i polipi di queste colonie non posso ottenere il nutrimento di cui hanno bisogno dalle sole alghe simbiotiche, ma catturano anche plancton e le particelle organiche sospese nell’acqua.

Muraena helena

Muraena helena (denominata murena mediterranea) è una specie di pesce osseo appartenente alla famiglia Muraenidae: non è una specie esclusiva del Mar Mediterraneo, ma è presente anche nell’Oceano Atlantico orientale, dalle coste del Portogallo fino a quelle dell’Africa occidentale. Semplice da identificare per via del corpo allungato e serpentino, privo di pinne pettorali e ventrali, che può raggiungere una lunghezza di 1,5 metri, e per la colorazione che varia dal marrone scuro al nero, con macchie giallastre o dorate che formano un disegno reticolato molto peculiare. La colorazione del suo corpo la rende perfettamente mimetica negli ambienti rocciosi dominati dalle alghe. La murena si nasconde tra le rocce e le fenditure durante il giorno, per poi uscire di notte a caccia di di pesci, crostacei e cefalopodi, che cattura con agguati rapidi e letali.

Octopus vulgaris

Il polpo comune è tra le specie di cefalopodi più conosciute, pescate e studiate al mondo. Il corpo molle, privo di strutture ossee, gli conferisce una grande flessibilità tratto distintivo per i movimenti negli angusti spazi tra le rocce che colonizza. Può arrivare a circa un metro di lunghezza totale ed un peso superiore ai 5 kg. La pelle è dotata di cromatofori, cellule che permettono cambiamenti rapidi di colore, utilizzati sia per la comunicazione che per il mimetismo. Solitamente, il colore del polpo varia dal grigio al marrone, ma può cambiare rapidamente in risposta all’ambiente o alle emozioni. Il polpo è dotato di otto tentacoli equipaggiati con due file di ventose: queste appendici permettono di cacciare, afferrare prede, manipolare oggetti e spostarsi sui fondali. L’apertura boccale è dotata di un robusto becco chitinoso che gli serve per frantumare i gusci delle prede: è un cacciatore opportunista, che si nutre di crostacei, pesci, molluschi e altri piccoli invertebrati. Il polpo comune ha una vita relativamente breve, che varia da 1 a 2 anni. Durante il periodo riproduttivo, il maschio utilizza un tentacolo modificato chiamato ectocotile per trasferire uno spermatoforo (pacchetto di spermatozoi) alla femmina. Dopo la fecondazione, la femmina depone le uova in gruppi su rocce o superfici dure. Durante il periodo di incubazione, che può durare diverse settimane, la femmina sorveglia e ossigena le uova, smettendo di nutrirsi e spesso morendo dopo la schiusa. Il polpo è considerato uno degli invertebrati più intelligenti. Ha dimostrato capacità di apprendimento, memoria a breve e lungo termine, e una sorprendente abilità nell’interazione con l’ambiente.

Paramuricea clavata

La gorgonia rossa è, insieme ad Eunicella cavolini ed E. singularis, costituisce una delle specie di ottocorallo maggiormente diffusa sui fondali costieri del mediterraneo. Le colonie assomigliano a grandi ventagli ramificati con rami di colore rosso vivo o violaceo, e possono raggiungere anche 1 metro di altezza. La colonia è sostenuta da uno scheletro proteico composto da una sostanza chiamata gorgonina, la quale garantisce rigidità e al contempo flessibilità, proprietà utili per far fronte alle forti correnti tipiche degli ambienti che colonizza la specie. Questa specie predilige fondali rocciosi a profondità comprese tra 20 e 200 metri. Come le “cugine” del genere Eunicella, P. clavata è un organismo sospensivoro che si nutre catturando particelle di plancton e materia organica sospesa nell’acqua grazie ai suoi polipi, che estendono i tentacoli per catturare il cibo portato dalle correnti. Ogni colonia è composta da migliaia di polipi individuali, che lavorano insieme per nutrire l’intera struttura. Questa specie è in grado di formare dense foreste con decine di colonie per m2 di fondale.

Phycis phycis

La musdea è un pesce appartenente alla famiglia Phycidae: si tratta di ua specie di grande rilevanza ecologica ed economica perché di grande interesse commerciale sia per la piccola pesca artigianale che per la pesca a strascico. Il corpo è allungato e leggermente compresso lateralmente, con una testa grande e robusta: sotto il mento è presente un vistoso barbiglio che la musdea utilizza per saggiare il fondale e catturare le prede che vivono nel fondale. La musdea vive a stretto contatto con il fondale: si rinviene in zone rocciose e sabbiose a profondità comprese tra i 20 ed i 600 metri, e frequentemente in grotte, fessure o in prossimità di rocce durante il giorno, per poi uscire di notte a caccia di prede. E’ infatti un predatore attivo principalmente di notte, momento in cui utilizza il suo barbiglio sensoriale per individuare prede nascoste nel substrato e si sposta con movimenti lenti ma precisi lungo il fondale, grazie alla sua capacità di nuotare vicino al fondo.

Posidonia oceanica

La Posidonia è una pianta endemica del Mar Mediterraneo, ovvero è presente esclusivamente nel mare nostrum: si tratta di una delle specie più importanti per l’ecosistema marino mediterraneo, poiché forma estese praterie sottomarine che svolgono un ruolo cruciale per la biodiversità, la protezione delle coste e il ciclo dei nutrienti. Posidonia oceanica è una fanerogama marina (una pianta con fiori), simile nell’aspetto alle piante terrestri. Le radici ancorano saldamente la pianta e permettono ai rizomi di svilupparsi su substrato roccioso o sabbioso. Dai rizomi si originano i fasci fogliari, che portano un numero variabile di foglie nastriformi, lunghe fino a 1 m. Le foglie vengono rinnovate ciclicamente: la pianta le perde in autunno e in inverno, ma non si presenta mai del tutto priva di foglie! L’accrescimento della pianta è estremamente lento: si stima che i rizomi crescano ad un ritmo di circa 1 cm/anno. Seppur infrequentemente, la Posidonia può fiorire: le infiorescenze possono svilupparsi in autunno. L’impollinazione avviene attraverso le correnti marine. I frutti, chiamate “olive di mare” a causa della somiglianza con olive verdi galleggiano nell’acqua e, giunti a maturazione, rilasciano il seme che si deposita sul fondo del mare. Una peculiarità della P. oceanica è quella della formazioni di matte, ovvero una struttura di costituita da sedimento compattato e un fitto intreccio di detrito proveniente dalla pianta e dagli organismi che popolano la prateria: rizomi, radici, sabbia, detrito e foglie in decomposizione sono i principali costituenti della matte. Questa formazione, molto simile al suolo che si sviluppa in ambienti terristi. Purtroppo, le crescenti minacce legate all’attività umana mettono a rischio le sue praterie, rendendo necessarie azioni di conservazione urgenti e mirate per garantire la sua sopravvivenza e quella degli ecosistemi associati.

Sarpa salpa

La salpa appartiene alla famiglia Sparidae, la stessa del sarago, del dentice e dell’orata. E’ una specie facilmente distinguibile grazie alle 10-12 strisce dorate longitudinali che percorrono il corpo dell’animale. Raggiunge una lunghezza media di 20-30 cm e raramente supera i 1,5 kg di peso. E’ un pesce di acque costiere poco profonde, si rinviene generalmente tra 5 e 20 metri di profondità, dove spesso forma banchi di numerosi individui in presenza di fondali rocciosi, praterie di Posidonia oceanica e aree ricche di alghe. La salpa è uno dei pochi pesci mediterranei con una dieta prevalentemente erbivora. Si nutre principalmente di alghe e piante marine, come le praterie di Posidonia e altre fanerogame marine. Questo tipo di alimentazione le conferisce un ruolo ecologico importante, poiché aiuta a controllare la crescita delle alghe e contribuisce al mantenimento degli ecosistemi marini. La salpa è una specie ermafrodita proterandrica, il che significa che nasce inizialmente come maschio e, con il passare degli anni, cambia sesso diventando femmina. La salpa rappresenta una risorsa della pesca sin dai tempi dei romani, e fin dall’antichità il consumo della sua carne (in particolare la testa e le interiora) può causare allucinazioni per la presenza di alcune tossine contenute nelle alghe di cui il pesce si nutre. Tuttavia, tali episodi sono rari e non sempre associati al consumo di salpe.

Savalia savaglia

Sebbene sia comunemente conosciuto come falso corallo nero, la parte visibile della colonia è di solito di colore giallo acceso o dorato, mentre il nome si riferisce al colore scuro dello scheletro interno proteico. La specie appartiene al gruppo degli esacoralli, i cui polipi sono piccoli e hanno tentacoli disposti attorno alla bocca in numero di 6 o multipli di 6. E’ una specie che si accrescwe attorno a strutture scheletriche dure, spesso sfruttando quasi parassiticamente le grandi colonie di Paramuricea clavata. Colonizza fondali rocciosi a profondità comprese tra 30 e 200 metri, in ambiente di parete rocciosa o canyon sottomoarini. Savalia savaglia si nutre catturando piccoli organismi planctonici e particelle organiche sospese nell’acqua estendendo i tentacoli dei polipi. La crescita di questo organismo coloniale è estremamente lenta, con tassi annuali di pochi millimetri: si stima che alcune tra le colonie studiate possano avere centinaia, se non migliaia, di anni, il che la rende una delle specie marine più longeve conosciute.

Sciaena umbra

La corvina presenta un corpo alto e compresso con un muso breve e arrotondato con la bocca rivolta verso il basso. La colorazione corporea è grigio-bruna con riflessi bronzei e margini delle pinne dorsali e caudale verdi. Può arrivare a una lunghezza di 50 cm e fino ai 4 kg di peso. E’ un pesce affascinante, elegante, dai movimenti sinuosi, che vive generalmente tra 5 e 60 m di profondità: l’habitat ideale è rappresentato dai fondali rocciosi costieri articolati, meglio se in vicinanza di praterie di Posidonia oceanica. È una specie gregaria e sedentaria che ama formare gruppi numerosi d’individui circa della stessa taglia, che sostano in prossimità di grotte e spacchi dalla morfologia spesso non troppo articolata. Non è raro osservare i giovani individui danzare mollemente davanti alle aperture della tana, mentre gli esemplari adulti li osservano dall’interno come severi genitori. La specie presenta abitudini crepuscolari e notturne, infatti proprio in corrispondenza del tramonto, si allontana dalla sua dimora per cibarsi di molluschi, crostacei e vermi. Durante la riproduzione, i maschi sono soliti produrre suoni cadenzati mediante muscoli agenti su un particolare organo, la vescica natatoria.